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PERSONAGGI STORIE

Caterina Percoto: scrittrice rusticale dell’800 friulano

Caterina Percoto

Caterina Percoto è stata una scrittrice e poetessa tra i maggiori esponenti del racconto rusticale in Italia. Con le sue opere ha saputo raccontare la quotidianità in Friuli a metà ‘800, le tradizioni locali e il mondo femminile.

Dall’infanzia in educandato alla prima pubblicazione

Caterina Marianna Percoto nasce il 19 febbraio 1812 a San Lorenzo di Soleschiano, nel comune di Manzano, unica femmina di sette fratelli. Nel 1821 la famiglia è costretta a trasferirsi a Udine a seguito della morte del padre Antonio. Qui Caterina viene iscritta all’Educandato di Santa Chiara, l’odierno Educandato Uccellis. Col tempo la giovane sviluppa una crescente repulsione nei confronti dell’educazione monacale che considera superficiale e approssimativa. Le suore infatti, insegnano alle giovani l’etichetta, l’arte della conversazione e tutto ciò che possa soddisfare le aspettative dell’universo maschile. Questo a evidente discapito dello sviluppo individuale del carattere come future donne, mogli e madri. Questa esperienza la spingerà a dedicare parte dei suoi scritti proprio alla figura femminile.  

Pagina Scritta

Quando nel 1829 è costretta a lasciare l’istituto per motivi economici, prosegue la sua formazione in autonomia avvicinandosi ai grandi della letteratura italiana come Manzoni e Dante. A casa si occupa dell’azienda di famiglia e dell’istruzione dei fratelli con l’aiuto di don Pietro Comelli che le diventerà amico. Fu proprio lui che, nel 1839 all’insaputa di Caterina, inviò alcuni suoi scritti di critica letteraria alla Favilla, un giornale culturale triestino. Da questo momento ha inizio la vera e propria carriera letteraria di Caterina Percoto grazie al rapporto con l’editore e mentore Francesco Dall’Ongaro.

Gli scritti: dalle atmosfere bucoliche friulane alla pedagogia femminile

Sotto consiglio di Dall’Ongaro Caterina Percoto si apre al racconto bucolico incentrato sulla realtà storico-sociale della campagna friulana del suo tempo. I ritratti che ne derivano sono da un lato idilliaci mentre dall’altro emerge la realtà genuina legata alla sua personale esperienza di vita. Nel 1845 vede la pubblicazione il suo primo libro intitolato Lis Cidulis. Scene carniche. Da questo momento quotidiani prestigiosi come Il Giornale di Trieste e La Giunta domenicale del Friuli iniziano a pubblicarla. 

Al centro di numerose sue novelle Caterina Percorso pone la figura femminile come in L’amica, o L’album della suocera. Questa sua attenzione deriva dalla forte critica verso l’educazione impartita alle giovani donne e che lei stessa aveva sperimentato. Il giornalista e politico Pacifico Valussi incoraggia Caterina ad occuparsi dell’educazione delle donne di ceto inferiore e dopo poco pubblicherà ben 14 lettere pedagogiche. In questi scritti intitolati Una pagina del giornale della zia – Corrispondenza di un’associata Caterina Percoto trasmette le letture di Jean Jacques Rousseau e lo stile pedagogico di Raffaello Lambruschini. 

Pagina Scritta Con Chiavi

L’impegno politico della scrittura dopo i “Fatti di Jalmicco”

Caterina Percoto rimane profondamente scossa dai cosiddetti “Fatti di Jalmicco” del 1848, nei quali si trova ad essere una testimone oculare. Durante la Prima Guerra d’Indipendenza, l’esercito austriaco intervenne per sedare le sommosse di Udine e dei paesi limitrofi che difendevano l’appartenenza al territorio italiano. Interi centri abitati presero fuoco tra i quali Jalmicco, una frazione di Palmanova, Visco e Bagnaria che a seguito degli eventi aggiunse l’aggettivo “Arsa”.

A seguito di questi eventi la scrittura di Caterina Percoto si tinge di impegno politico e racconti come La donna di Osoppo e La coltrice sono molto apprezzati dai patriottici. La sua carriera letteraria sarà costellata di ulteriori traguardi come la pubblicazione di Racconti nel 1863, una raccolta di favole friulane. Nel 1867 incontrò a Udine, Giuseppe Garibaldi e assieme a Francesco Dall’Ongaro frequentò la crème dei salotti culturali di Firenze. Nel 1871 il ministro Cesare Correnti le conferì la nomina di ispettrice degli educanti veneti. Le ultime sue raccolte di racconti vedonola luce nel 1878 e nel 1883. 

Caterina Percoto si spegne il 15 agosto del 1887 nel suo paese natale, la sua tomba si trova a Udine. Di questa donna appassionata ci restano gli scritti, testimonianza genuina della cultura friulana del suo tempo

Caterina Percoto: scrittrice rusticale dell’800 friulano ultima modifica: 2021-04-20T09:00:00+02:00 da Sara Forniz

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Katia Stranges

Articolo molto interessante, complimenti!

Julieta B. Mollo

Guarda, @angelobettini2!

Interessante.

Silvia

articolo molto interessante, complimenti! Io ho letto La donna di Osopo e La coltrice nuziale e li ho trovati super interessanti e scritti magistralmente.

Silvia

Ho letto La donna di Osopo (inserito in una raccolta di racconti delle più importanti scrittrici italiane del passato: Di rose e di spine, florilegio di autrici varie), La coltrice nuziale, ripubblicato dai tipi del collettivo letterario L’Alcova letteraria e Lis cidulis, scene carniche. La bravura e la potenza narrativa di questa scrittrice sono disarmanti. Complimenti, ho trovato l’articolo molto interessante.

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