Ponte del diavolo, miti e leggende di Cividale del Friuli

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Ponte del diavolo, miti e leggende di Cividale del Friuli

Ponte Del Diavolo, arcate e vista

Ponte del Diavolo, vista

Il ponte del Diavolo di Cividale del Friuli è uno dei simboli più conosciuti della città. Una prima costruzione in legno che univa le due estremità del fiume Natisone risale al XIII secolo, ma venne in seguito sostituita da un solido ponte in pietra. La leggenda narra che la costruzione del ponte sia avvenuta per mano del Diavolo, chiamato in aiuto dai Cividalesi che non riuscivano ad edificare una struttura stabile situata in una posizione così complessa.

Storia antica e recente del ponte del Diavolo di Cividale

Le due sponde del Natisone a Cividale del Friuli erano unite da un passaggio in legno fin dall’epoca romana. I primi tentativi di costruzione di un ponte in pietra si devono a lacopo Dugaro da Bissone nel 1442. I lavori, lenti e difficoltosi, proseguirono con Erardo da Villaco e furono terminati da Bartolomeo delle Cisterne nel 1501. Il ponte rimase intatto nel tempo finché il 27 ottobre 1917 divenne il protagonista di un episodio significativo per la storia Italiana. Durante la disfatta di Caporetto, infatti, si decise di far saltare il ponte nel tentativo di rallentare l’avanzata del nemico, purtroppo inutilmente.

Il ponte del Diavolo di Cividale, ricostruzione

Ricostruzione del 1917

Il ponte venne ricostruito molto velocemente ad opera dei tedeschi con manodopera locale. Mantennero inalterata l’antica struttura grazie ai precisi rilievi eseguiti precedentemente dall’ingegnere cividalese Ernesto de Paciani. Il 18 maggio 1918 si tenne l’inaugurazione del nuovo ponte. Ma la tregua fu breve, il 29 aprile 1945 i tedeschi tentarono di farlo saltare, senza però riuscirci del tutto. Dopo questo ultimo attacco le linee originarie sono rimaste immutate, l’unica modifica è stata la costruzione dell’attuale parapetto in grado di attutire le violente raffiche di vento che lo investono in inverno.

La leggenda narra che…

La leggenda del ponte del Diavolo narra che i cittadini di Cividale si riunirono per studiare il modo di costruire un solido ponte in pietra tra le due sponde del Natisone. Dopo numerosi tentativi infruttuosi invocarono il Diavolo che venisse loro in aiuto. Quest’ultimo offrì il proprio aiuto per la realizzazione del ponte ma ad una condizione. Decise che in cambio avrebbe potuto prendere l’anima del primo cividalese che lo avesse attraversato.I cittadini accettarono le condizioni del Diavolo che in una sola notte edificò la struttura. Si narra anche dell’intervento della madre del Maligno, che trasportò nel suo grembiule un grande masso e lo depose nel bel mezzo del fiume (masso su cui il ponte si poggia ancora oggi).

Ponte Del Diavolo di Cividale, struttura

Il masso che sorregge le arcate

La mattina seguente il Diavolo pretese la ricompensa ma i cittadini lo ingannarono. I cividalesi, infatti, fecero attraversare il ponte da un gatto (o un cane). Il Diavolo furioso per l’inganno cercò di distruggere il ponte ma una Croce, seguita dal popolo, lo mise in fuga.

I 100 anni del ponte del Diavolo

Il Comune di Cividale del Friuli, con il sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia e la partecipazione di molte associazioni ha ricordato i 100 anni della ricostruzione del ponte. Artisti di strada provenienti da Italia, Slovenja, Austria e Germania hanno realizzato un’opera d’arte in stile trompe l’oeil sulla passerella e sui parapetti del Ponte del Diavolo in modo da ricreare il greto del fiume Natisone e il vuoto prodotto dalla demolizione del ponte durante la guerra.

Ponte del Diavolo di Cividale, rievocazione

Rievocazione del ponte brillato nel 1917 (foto Messaggero Veneto)

Ponte del diavolo, miti e leggende di Cividale del Friuli ultima modifica: 2019-05-10T09:00:55+02:00 da Susanna Tondo

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